A cavallo nella Valle de los Ingenios di Trinidad a Cuba

È ormai tardi quando arriviamo a Trinidad da Vinales nel nostro itinerario a Cuba, ma troviamo ancora dei ragazzi seduti fuori dalle porte di alcune case che chiacchierano e ridono tra di loro. Nel sentirci arrivare in auto sulla strada in ciottoli del centro, uno di loro, quello seduto su uno scooter si gira verso di noi e non appena gli chiediamo se sa dov’è la Casa Particular in cui dobbiamo dormire, nonostante sia passata la mezzanotte, ci accompagna in quella che sarà la nostra casetta per i successivi due giorni, tra il nostro piacevole stupore. Si, la gente a Cuba è sorprendentemente così, come così è chi ci ospita nella casa, non gli importa se siamo arrivati tardi, Alan, il proprietario della Casa Particular, ci ha accolti con il sorriso e si è subito preoccupato di come stavamo visto che sapeva che per arrivare da lui avevamo dovuto guidare di notte sia sull’autopista che tra i paesini, cosa assolutamente sconsigliata ai turisti a Cuba. Nonostante l’orario, io penso che ho un mio programma per le mie giornate a Cuba da cercare di rispettare e quindi gli chiedo se è possibile andare a cavallo il giorno dopo e come posso fare per organizzare un gita dato che ormai è tardi. Alan però mi tranquillizza, mi manda a dormire e mi dice di riposare tranquilla che al giro a cavallo ci pensa lui…

A cavallo a Trinidad:
La mattina dopo intorno alle 9.00, dopo che la moglie di Alan ci ha servito la colazione in terrazza, ci viene a prendere Reinier con cui passeremo una buona parte della giornata e che ci accompagnerà a cavallo nella Valle de Los Ingenios, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’ UNESCO fin dal 1988, fino alla cascata e che ci racconterà della vera Cuba e che tra un sentiero e l’altro, ci parlerà del periodo coloniale del suo Paese, dell’indipendenza, della dittatura, fino a raccontarci della Rivoluzione e di come vivono adesso i Cubani. Reiner ci accompagna al ranch dove ci mostra i nostri cavalli dal manto marrone, il mio si chiama Canario ed è un cavallo molto giovane e molto irrequieto, quello del mio ragazzo  si chiama Magansion ed è un cavallo un po’ più abituato a queste uscite. Impariamo subito a stare seduti a cavallo, non è stato per niente difficile cavalcarli, questi cavalli in fondo, conoscono a memoria queste valli, infatti già da subito Reiner ci faceva spesso serrare i polpacci più forte per andare al trotto ed era libertà allo stato puro. Mentre ci addentriamo a cavallo nella valle Reinier ci racconta anche la storia della coltivazione della canna da zucchero nelle valli di Trinidad e proprio poco dopo aver passato una piantagione di canna da zucchero, facciamo la prima tappa dove la signora del posto ci mostra e ci fa provare ad usare l’attrezzo per spremere la canna da zucchero per poi prepararci una bevanda con il succo zuccheroso fatto da noi.

 

 

 

 

Con la promessa di fermarci da lei anche al ritorno, risaliamo a cavallo in perfetta autonomia e proseguiamo tra i sentieri con Reiner che prova a  testare la nostra lingua spagnola, descrivendoci tutto quello che attraversiamo, le piantagioni, le case, i campi, gli animali e gli alberi, in particolare quelli di mango, in spagnolo. A Cuba ci sono 6 tipi diversi di mango, lo sapevi? Io no e in tutti i miei 15 gg di vacanza sono riuscita ad assaggiarne solo tre tipi. Il mio cavallo tra l’altro era ghiotto di mango, spesso infatti si fermava a mangiarlo e io scendevo e lo mangiavo con quello che per un giorno era il mio cavallo, perdendo per alcuni momenti Reiner e il mio ragazzo che chiacchierando in spagnolo intanto andavano avanti. Dopo una buona oretta a cavallo ci fermiamo nella seconda tappa della nostra splendida giornata a cavallo: la piantagione di caffè dove conosciamo una persona estremamente divertente da me ricordata come  l’uomo del sigaro e del caffè. Questo signore dallo strano cappello, ci faceva avvicinare alla sua tenda per raccontarci del suo caffè, del miele e dei sigari che produce. Nella mezz’oretta in cui ci siamo fermati da lui, ha macinato i chicchi di caffè davanti a noi cantando delle canzoni in lingua originale e chiedendo a tutti noi come vogliamo il caffè che ci sta preparando: più forte, meno forte, più lungo, più corto, io che sono italiana, non ho potuto però scegliere, a parer suo dovevo per forza assaggiarlo espresso e forte e aveva ragione, aveva un profumo ed un aroma perfetta, come non avrei mai immaginato che fosse possibile. Il nostro caffè non veniva preparato né con la moka e né tantomento con le cialde, ma in un pentolino con dell’acqua di sorgente e i chicchi che macinava lui al momento. L’ uomo del caffè è anche un cantastorie, in quel momento infatti nessuno di noi era più un turista, né i Francesi, né gli Americani, né i Portoghesi e nemmeno noi Italiani ma avevamo tutti dei buffi soprannomi oppure appartenevamo a qualche favola, io per mezz’oretta della mia vita quel giorno, sono addirittura diventata una principessa a cui hanno portato in dono oltre al caffè un po’ di miele e un sigaro.

Ripartiamo a cavallo diretti alla cascata, oggi Reiner ci ha fatto vivere l’esperienza dei veri Gauchos attraversando corsi d’acqua e sentieri sterrati. Da sola ho imparato a legare e a slegare alla staccionata il mio cavallo e a salirci. Ogni tanto Reiner ci faceva anche andare al trotto ed è stato davvero divertente e lo era molto di più quando faceva galoppare all’improvviso il mio cavallo e io non ero per niente preparata perché magari stavo facendo qualche foto e questo in qualsiasi punto del tragitto per la cascata. La cascata è un momento di relax per tutti, anche per il cavallo che, appena arrivati, lego nuovamente a una staccionata all’ombra. Io e il mio ragazzo ci togliamo subito i vestiti e in costume ci buttiamo subito nell’acqua che è freschissima e piacevolissima dopo la sudata a cavallo. Il bagno è accompagnato dalla musica perché davanti al chiosco della frutta c’è un musicista che suona e rende il tempo alla cascata ancora più piacevole. Non c’è una regola per quanto fermarsi alla cascata, Reiner ci dice che il turista si può fermare quanto vuole, nessuno ha fretta né da fretta a Cuba e questa tranquillità è meravigliosa. Il tempo è vissuto tutto con un’altra concezione in questo Paese e, a mio parere, non può che essere positivo.

Risaliamo a cavallo è il momento di tornare a Trinidad. Allunghiamo il percorso per poter passare dalla casa della madre di Reinier per recuperare un uccellino che Reiner voleva portare a suo figlio. La signora invita anche noi ad entrare per mostrarci la sua umile casa e per raccontarci come lei e suo marito vivono felici con poco. Il marito ci offre un caffè e mentre lo osservo noto la particolarità e cioè che lo prepara all’esterno, si perché l’angolo cucina si trova fuori dalla casa ed è tra il pollaio e una pianta con vicine le caprette, dove mi serve il caffè non è una tazza ma è un bicchiere di plastica lavato, ma io sono contenta così perché in quel momento quello che si apprezza è solo la generosità di questa famiglia e di come accoglie gli ospiti e nient’altro. Qui le persone che hanno poco o nulla sono felici ed è una cosa che probabilmente noi possiamo comprendere veramente solo vedendolo con i nostri occhi. La casa è povera, in due stanze diverse ci sono solo i letti, nel corridoio/passaggio da davanti a dietro della casa c’è un bancone con sopra delle stoviglie, la cucina è fuori, tra il pollaio e l’angolo delle capre. Io mi sento catapultata in un’altra epoca e mi sento benissimo e mentre gioco con il loro cane che dalla gioia mi fa per tre volte la pipì sulla scarpa, sono serena e felice e bevo il caffè stringendo tra le mani il bicchiere di plastica pensando che quando dicono che Cuba ti cambia è proprio vero.

L’ultima tappa a cavallo la facciamo, come promesso, fermandoci dalla signora della piantagione di zucchero del mattino, che ci ha preparato il pranzo anche se ormai sono le 4 del pomeriggio con pollo riso e purea di banana.
Poco dopo salutiamo Reinier e i cavalli, le ore trascorse con loro sono state pazzesche, non me le dimenticherò mai, ho anche scoperto che di essere  brava ad andare a cavallo e neanche lo sapevo. Il giro a cavallo nelle piantagioni di zucchero e nelle piantagioni di caffè è un esperienza che non posso che consigliare di fare a Cuba. La Valle degli Ingenios, dove vi portano, è una vallata storicamente dedicata alla produzione e al commercio dello zucchero, la località infatti deve il proprio nome proprio agli ingenios, gli zuccherificio che portarono un significativo sviluppo economico. Si possono prenotare gite anche dall’Italia, ma credo che il modo più pratico ed economico sia quello di chiedere alla proprietario della Casa Particular dove alloggerete, proprio come abbiamo fatto noi, per vivere questa esperienza davvero emozionante.